La gestione di un ospedale come quello di Terni che si caratterizza per essere di alta specializzazione, soprattutto chirurgica, necessita di competenze che non siano su esclusivo versante economico e prettamente aziendale. Oggi più che mai, di fronte all’emergenza Covid, bisogna dimostrare di avere in primis il rispetto del paziente che si ritrova da solo con la propria malattia e spesso in condizione di fragilità perché affetto da più patologie. Persone molto spesso in età avanzata che si ritrovano loro malgrado ai margini di questa società che privilegia il tornaconto economico a fronte dell’umana considerazione e attenzione. I pazienti tutti, ed in particolare quelli anziani e affetti da Covid, meritano il massimo della considerazione a cominciare dalle stanze di degenza che devono essere confortevoli e idonee a soddisfare tutte le esigenze del malato. Il Covid ha evidenziato le necessità di competenze che siano soprattutto umane. Il metro comportamentale per l’utenza deve sempre partire dall’umano rispetto e dalla regola di fare il meglio senza danneggiare. Dopo mesi passati nella convinzione che il Covid fosse sparito, qualcuno probabilmente si è cullato nell’illusione che il nostro ospedale non avesse bisogno di un adeguamento strutturale. Dopo mesi dallo scoppio della pandemia, non possiamo certo dire che siamo di fronte ad un’improvvisa ed inaspettata calamità. Il calo dei contagi, grazie alle misure restrittive e ai sacrifici fatti dalla popolazione nel seguire tutte le norme, non deve essere gettato al vento. Ogni ospedale dovrebbe essere tenuto a garantire setting assistenziali con finalità di confortevole e giusta accoglienza per il degente, nel rispetto della sua infezione e nella certezza di un suo isolamento. Di fronte a sofferenza e solitudine serve umanità. In attesa del vaccino… e della realizzazione di un ospedale nuovo che sia finalmente necessario corollario ad una città di “frontiera” come Terni.

Carlo Vernelli, segretario aziendale Cisl Medici Umbria Terni