Mentre affrontiamo la sfida di capire come si evolve il virus, è necessario nella Sanità Umbra confrontare idee, elaborare una strategia strutturale, produrre piani e progetti operativi. La piccola Umbria ha contenuto il grande invasore invisibile. Dopo alcune difficoltà e criticità iniziali, il governo regionale della sanità ha vinto la prima fase della battaglia. Decisivo è stato il grande lavoro svolto dai professionisti e la disciplina dei cittadini. Dobbiamo esserne orgogliosi.

Ma ora dobbiamo vincere la guerra, nella ripresa di tutte le attività sociali e produttive. Da un contenimento restrittivo della Fase 1 passiamo ad un contenimento protettivo nella Fase 2. Vanno osservati rigidamente i comportamenti individuali: mascherine e guanti per tutta la popolazione, distanziamento personale e sociale. Ma serve anche massima prontezza ed efficienza nella risposta sanitaria. In concreto: sorveglianza, mappatura, allerta ed isolamento ai primi sintomi attraverso medici di base, continuità assistenziale, pronto soccorso, diagnostica e presidi. Diventa perciò fondamentale l’immediato rilevamento dei sintomi: in casa, nel lavoro e nei luoghi pubblici. E conoscere il dato epidemiologico della popolazione attraverso tamponi e test sierologici.

Insomma, è il tempo delle decisioni. All’esecutivo regionale chiediamo attenzione per i professionisti della sanità, medici, veterinari e dirigenti. Chiediamo accordi finalmente equi, non testi preconfezionati dai soliti ignoti senza scambio di idee. Chiediamo al nostro consiglio regionale come organo legislativo una proposta istituzionale alle Camere per la modifica della normativa nazionale riguardante il procedimento penale avente ad oggetto la responsabilità sanitaria, considerando che è presente solamente in Italia e in Polonia, attraverso la depenalizzazione dell’atto medico-sanitario. L’iniziativa della Cisl Medici Umbria presentata in III Commissione Consiliare il 30 gennaio scorso riguarda proprio il superamento della Medicina Difensiva ed il ripristino di una normale gestione del paziente per la sicurezza delle cure con notevole recupero di risorse.

Chiediamo soprattutto di rivedere le politiche governative che da anni insistono a demolire il Sistema Sanitario Nazionale con normative punitive. Un sistema che con onore ed efficacia ha salvato la vita a migliaia di persone ed è pronto alla nuova lunga sfida. Proprio a causa di questa crisi abbiamo la fortuna di poter essere determinati in tempi stretti. Censimento, valorizzazione, arruolamento del personale, recupero della mobilità dei pazienti umbri in uscita verso altre regioni, assetti efficienti nei dipartimenti e nelle diverse strutture, diversa configurazione delle aziende, prevenzione, integrazione e continuità assistenziale sul territorio, rete di assistenza domiciliare e di comunità. Per noi della sanità e tutti gli umbri, chiediamo alla piccola regione un grande impegno.


Tullo Ostilio Moschini – segretario generale regionale Cisl Medici Umbria