La relazione al 5° congresso regionale del confermato segretario generale regionale della Federazione Cisl Umbria Medici-Veterinari-Dirigenti Sanitari, Tullo Ostilio Moschini

5° CONGRESSO REGIONALE

LA SANITA’ IN UMBRIA. IL PIANO SANITARIO 2021-2025

Essere Sindacato. Esserci come Sindacato in questo luogo e in questo tempo. Nell’ Umbria che è e che sarà , nel contesto Nazionale ed Europeo. Quello che possiamo, dobbiamo e vogliamo fare per la nostra gente, attraverso le nostre professionalità e il nostro lavoro. Essere sindacato : da un lato come pensiero ed azione, dall’altro come organizzazione. Prima di tutto siamo Persone con la propria identità, quindi siamo  Associazione con le nostre radici e la nostra cultura, con un  nostro modo di relazionarci e di operare, di divenire rappresentanza delle istanze e dei bisogni.  Nei 5 ambiti che puntualizzava Aldo Moro :  personale-individuale, sociale, civile, economico, politico. In questi ambiti si ripropone sempre attuale la stagione dei diritti e dei doveri , per altro mai avverata e sempre rimandata:  i nostri doveri verso i cittadini, la società e le istituzioni ( Stato, Regione, Aziende) , ma anche i doveri delle istituzioni verso di noi, lasciati dal punto di visto normativo ed organizzativo ai margini o in condizioni inadeguate, con diritti spesso ignorati o dimezzati.

Il quadro in cui operiamo. Veloce carrellata dello storico normativo ed economico.

-Art.32 Costituzione Italiana, promulgata il 27 dicembre 1947 ( entrata in vigore il1 gennaio 1948 )  : “la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività…”

-Legge 833 del 23 dicembre 1978 : istituzione del Sistema Sanitario Nazionale , che si base sui principi di universalità, eguaglianza, equità.

-D.lgs 502  del 30 dicembre 1992    Riordino della disciplina in materia sanitaria

-D.lsg 229  del 19 giugno     1999    Norma per la razionalizzazione del SSN

-Legge Costituzionale n. 3 del 18 ottobre 2001 Riforma del titolo V

-D.lgs n.158 del 13 settembre 2012 ( Legge Balduzzi ) riorganizzazione dei servizi sanitari e regolamentazione dell’ attività medica e scintifica, e della responsabilità professionale, criteri di selettività dei DG e dei D SC, aggiornamento dei LEA, ecc

-DM 70 del 2 aprile 2015 Regolamento recente definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera, in via di modifica

– Legge 8 marzo n.24 del 2017 ( Legge Gelli-Bianco) Disposizioni in materia delle sicurezze della cure e della persona assistita , nonché in materia di responsabilità professionale degli esercenti le professioni sanitarie.

Per quanto riguarda lo storico economico delle risorse destinate alla sanità ( dati osservatorio GIMBE), o definanziamento del SSN,  nel periodo 2010-2019 è stato pari a 37 miliardi.

Il tutto attraverso una serie  congiunturali di crisi  economiche : 2008 prestiti immobiliari, 2011 debiti sovrani ; quindi nel  2015 il quantitative easing di Draghi alla BCE con l’ acquisto titoli di debito pubblico e privato ; la pandemia COVID 19 ; l ‘attuale PNRR ( Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza)

Oggi dobbiamo confrontarci con questo e con il DM70 e le sue modifiche , nel costruire il nuovo PSR.

Per arrivare al PSR dell’ Umbria occorre tuttavia puntualizzare le intenzioni e le decisioni politiche-istituzionali riguardo il SSN e i punti critici  dentro il SSN, quindi  a caduta tutto ciò che  condiziona la nostra sanità umbra o meglio tutto il sistema socio-sanitario.

La Politica crede ancora nel SSN ? E come mai è stato e lo si rende debole rispetto al solo privato ? ( vedi Lazio e Lombardia, per par condicio ) Noi della CISL crediamo in un SSN integrato, ma non sostituito dai privati : un sistema garanzia dell’ interesse della singola persona e della comunità, strutturato e finalizzato al bene di tutti e di ciascuno. Per questo si rende necessario  un SSN , e R,  rafforzato e reso efficiente su una base di solidarietà ed equità.

I punti critici del SSN .

1- Le risorse economiche destinate perennemente insufficienti, non in grado di adeguare strutture e servizi, né di riconoscere e la premialità dei professionisti e  soddisfarne le attese

2- Il fabbisogno del personale. Già il primo problema sta nella  discrepanza tra numero di laureati ogni anno  e  borse di specializzazione insufficienti con migliaia di medici che non possono poi entrare nel mondo del lavoro ,  unico caso in Europa. Il fabbisogno si basa su bilanci risicati che non garantisce neanche il turnover, quando dovrebbe essere programmato secondo l’ implementazione del numero e soprattutto della qualità di tutte le attività per una sanità migliore. E di qui la netta differenza tra sistema pubblico e il miglior sistema privato ( vedi realtà lombarde) : il privato si basa su un’ organizzazione strutturata talmente allo stesso tempo stabile e dinamica  che un professionista , valido, se ne va ed un altro, valido,  entra senza incidere nell’ efficienza delle prestazioni ed efficacia nella risposta. Nel pubblico si mettono le pezze e le toppe su una condizione di personale contingentato al basso e di precaria instabilità senza una programmazione, spesso con rimedi dettati dall’ improvvisazione o da immediate esigenze facendo finta di cadere dalle nuvole , vedi il caso dell’ angiografia dell’ Az. Osp. di Perugia. Lo stesso  management , in questo quadro di approssimazione, è costretto a svolgere il minuto mantenimento o sostentamento del quotidiano, senza essere messo nelle condizioni di elaborare e  proporre strategie :  obiettivi e percorsi. E noi si vive l’ agonìa del sopravvivere, sperando che finisca. Per questo tanti se ne vanno nel privato, dove si è riconosciuti per quello che si fa e come lo si fa.

3- Il procedimento penale per l’ atto medico, la questione della medicina difensiva, il ruolo della medicina legale che dovrebbe essere il punto di forza , regionale ed aziendale,  per la dignità dei professionisti e per il risparmio di milioni di euro nel contenzioso.

4- La figura del Senior : il suo non riconoscimento come professionista esperto a fine carriera che invece di insegnare ai giovani il mestiere, vero tutor durante l’ esercizio delle loro  attività , viene sottoposto e sottomesso nei turni quotidiani a bassa valenza professionale. Ecco la fuga verso il pensionamento o il privato.

5- Infine la Dipendenza : unico paese al mondo dove l’ arruolamento del personale viene espletato per concorso e non a contratto; all’ estero si ha una gradazione delle capacità e delle prospettive governata da un vero management aziendale, compresa la scelte dei cosiddetti “primari” a tempo ristretto e vero vera verifica , da noi in pratica inamovibili e che giudicano l’operato dei colleghi e ne condizionano la carriera a seconda degli umori. Il CNNL che prevede la carriera  in incarichi gestionali e professionali : una gabbia. Uno vale uno. E se vali, sempre poco,  dipende da chi ti trovi come DSC e DG. La trafila : incarichi a tempo determinato e quindi indeterminato con bandi sospesi nel tempo e con l’ incertezza del risultato indipendente dalle qualità e capacità  ; la pesatura degli incarichi e la progressione di carriera che dovrebbe gestita da collegi esterni ;  il contenzioso e la corte dei conti. I giovani se ne vanno via all’ estero, assunti subito e pesati, senza condizionamenti, e senza l’ incombenza delle procedure penali e contabili.

Non possiamo cambiare le regole nazionali, ma possiamo contribuire a cambiare il quadro socio-sanitario in Umbria. Stiamo soffrendo da oltre 10 anni una stato di stagnazione, impantanati senza una linea politica-istituzionale sanitaria , con i precedenti DG anche capaci, ma lasciati soli o peggio condizionati dalla politica. Non una specifica mission degli ospedali e del territorio, una disaggregazione del sistema retto in pratica dalla volontà, dedizione  e dall’etica dei singoli professionisti. Professionisti che hanno vissuto e vivono il loro lavoro nell’incongruenza organizzativa e senza il riconoscimento delle proprie prestazioni, provando insoddisfazione , a volte soffrendo irrequietezza, solitudine e scoramento. Si parla di umanizzare la sanità, ma questo non riguarda solo i cittadini-pazienti ma anche gli operatori, con il proprio diritto di cittadinanza, diritto alla dignità e alla valorizzazione.

Alla precedente amministrazione Regionale avevamo puntualizzato una serie di ulteriori criticità e avevamo chiesto : il censimento e la valorizzazione pratica del personale ; l’ implementazione della libera professione e l’ attivazione delle attività in equipe ( legge Bindi ) per trovare risorse economiche al sistema pubblico attraverso sia l’ arruolamento di capaci professionisti, sia attraverso modalità in grado di stimolare  e / o trattenere in servizio i capaci, di fermare l’ esodo dell’utenza umbra fuori regione e di attrarre utenza dalle altre regioni o pagante ; un sistema efficiente per l’ abbattimento delle liste di attesa che sia governato centralmente ; espletamento di concorsi tutti a tempo indeterminato ; la conferma delle stabilizzazioni ; l’ omogeneità delle regole, delle procedure e dei comportamenti gestionali delle 4 aziende, dove ognuna procedeva in modo indipendente. Risultato ; niente.

La crisi giudiziaria ed istituzionale. 27 ottobre 2019 Elezioni Regionali : nuovo assetto politico-istituzionale. 29 gennaio 2020 : primi casi di COVID19 in Italia ; primo focolaio  a Codogno ( Lodi)  21 febbraio.

Oggi subiamo la quarta ondata. Tra un’ ondata e l’ altra abbiamo ribadito alla nuova amministrazione le stesse problematiche. Con il nostro modi fare sindacato : promotori di proposte. Le stabilizzazioni eseguite eccetto una ( Az Osp PG)  : ed è un problema. Il resto è tutto da costruire. Come da costruire è il nuovo PSR.  Come ci poniamo di fronte alla sfida di riforma del SSR ? Dialogo secondo analisi, scambio di idee,  elaborazione di proposte, richiesta di collaborare direttamente per condividere. Una volta si parlava di concertazione Occorre arrivare a scelte condivise. Per noi sindacato significa non dovere utilizzare strumenti di rivendicazione in una condizione di conflittualità , ma per la politica significa consenso se le “cose  migliorano”. Un vantaggio reciproco, maggiore per la politica. La nostra Federazione vive poi questa doppia valenza : difendere e valorizzare i nostri iscritti  e allo stesso tempo rendere il SSR efficiente : parliamo della sofferenza e del dolore, della paura e dell’incertezza , della fragilità dei pazienti , a cui dobbiamo rispondere e la risposta necessita di essere noi messi in grado di operare adeguatamente nelle migliori condizioni.

Il nuovo PSR : 80 pagine di cornice su cui lavorare ;  riforma del quadro socio-sanitario dallo stato attuale alla definizione, anche secondo il DM70, delle rete ospedaliera in hub e spoke , della rete territoriale, della loro integrazione per setting e timing, secondo appropriatezza Una battaglia storica  quella della CISL di spostare il fulcro del sistema sul territorio a partire dall’assistenza domiciliare , nel complesso della cronicità, e  di individuare la mission degli ospedali per competenza e adeguatezza, in particolare per l’ emergenza-urgenza e le gravi patologie. Reti integrate per garantire risposte in tempi definiti anche in relazione alle liste di attesa. Non conta il numero dei distretti, ma quello che fanno, il numero e la qualità dei servizi e delle prestazioni a disposizione degli utenti. Il cittadino pensa : “quello che ho da fare , chi e dove me lo fa e e in che tempi” : la sicurezza della continuità assistenziale e la  presa in carico. Nel PSR si indica prioritaria l’ efficienza e la razionalizzazione dei percorsi e dei servizi tempo-dipendenti, distinguendo l’ alta specialità dall’attività medio-bassa, prevedendo la mobilità dei professionisti dedicati, anche i equipe itineranti,  tra strutture e sevizi della rete integrata nel turno di lavoro o a prestazione aggiuntiva, per rendere costante il grado di capacità ed esperienza tra “centro e periferia”. Dentro questo ambito noi dobbiamo entrarci con la nostra capacità di pensiero e  capacità di agire e costruire. Tra i tanti problemi abbiamo già indicato la criticità dei PS degli hub diventati ambulatori, quindi la necessità di ridefinirne il ruolo e l’ assetto professionale, ed inoltre istituire  l’ obbligo del pagamento delle prestazioni , come in tutte le regioni del centro-nord. Credevamo nella riduzione del numero delle aziende, configurando solo due sanitarie con dentro gli ospedali in rete con il territorio : si è optato per  mantenere le attuali 4 , due ospedaliere e due sanitarie.

Nella fase prossima di partecipazione vogliamo costruire insieme il nuovo PSR all’interno della visione e della proposta generale della Confederazione CISL. Sapendo poi che il punto critico sarà tra quanto si scrive e quanto verrà  tradotto in operatività strutturale aziendale , in pratica nel nostro quotidiano. Chiediamo pertanto un forte governo centrale  in termini sia operativi che di verifica dei risultati ; l’ efficienza degli strumenti si deve tradurre in efficacia dei risultati.

Sono passati quattro anni dal nostro mandato, abbiamo cercato di organizzare al meglio la rete degli iscritti, che necessita di essere implementata e resa più dinamica. Quasi due anni vissuti dentro la pandemìa : ringrazio tutti gli iscritti e tutti i colleghi per quanto hanno fatto e stanno facendo, nonostante le avverse condizioni. Abbiamo istituito un servizio giornalistico e social efficace. Siamo risusciti mantenere un numero adeguato di iscritti nonostante i pensionamenti. Il mio mandato ha come strategia il coinvolgimento nell’ organizzazione e nella rappresentanza di un numero maggiore di donne e giovani, l’ implementazione delle Segreterie Aziendali e dell’Esecutivo Regionale, l’ attivazione di corsi ECM e la compartecipazione a convegni e congressi anche di società scientifiche ( vedi SIMEDET), corsi di formazione sindacale , incontri tematici tra gli iscritti delle aziende. Presenza costante in tutti i tavoli Regionali e Aziendali. Dialogo fattivo con il management, nella difesa e valorizzazione dei nostri iscritti, nella sicurezze delle cure e nell’umanizzazione della sanità  intesa nel complesso pazienti e operatori.

Noi , Cisl Medici Veterinari Dirigenti Sanitari, siamo promotori e pronti alla sfida del cambiamento perché siamo : passione, altruismo, determinazione, azione quotidiana. Non spettatori inermi, ma protagonisti attivi del cambiamento. La Persona al centro della Sanità, con noi messi in grado di esercitare al meglio e tranquilli, e non marginalizzati ed esasperati,  la nostra professione. Persona ascoltata, seguita, custodita.

Noi, con il nostro lavoro, parte della nostra stessa vita, siamo dentro questo luogo e questo tempo.  L’ Umbria  e l’ Oggi nel tempo delle scelte per una  nuova Sanità da costruire ora e per il domani, solidale ed efficiente. Noi siamo la nostra terra. Noi siamo la nostra gente. Noi ci siamo.