Pur continuando a credere nel dialogo e nella contrattazione, la Cisl Medici ritiene non più sufficiente l’apertura mostrata dal Governo sul confronto avente ad oggetto la Legge di Bilancio 2024 e considera il riscontro dell’Esecutivo inadeguato a fornire risposte concrete alle richieste da noi presentate ai vari tavoli di contrattazione nel corso di questi mesi è necessario concretizzare la nostra insoddisfazione. Per questo motivo, pur continuando a credere nel dialogo, la Cisl Medici ritiene necessario ribadire la propria insoddisfazione e improcrastinabile concretizzare tale dissenso. Per questo proclamiamo lo sciopero del 18 dicembre.

Cari colleghi e care colleghe,

siamo giunti a un bivio che rende non più procrastinabile la decisione di proclamare lo sciopero, attuando quella forma di autotutela collettiva dei lavoratori finalizzata a difendere i loro diritti ed interessi.
Diritti e interessi che sono messi a rischio da una legge di bilancio irrispettosa e priva di risorse adeguate alla Sanità.
Come ben sapete, per noi astenerci dal praticare la nostra professione è un’extrema ratio, diretta a esercitare una pressione importante e finalizzata a porgere un messaggio forte.
Infatti, pur rimanendo fedeli all’obiettivo che da sempre ci contraddistingue rispetto ad altre sigle sindacali e che ci vede pronti al dialogo, riteniamo che l’apertura mostrata dall’esecutivo a confrontarsi con noi sulla manovra finanziaria non sia sufficiente. Il confronto c’è stato, e ci ha visti impegnati negli ultimi mesi nel tentativo di far apportare le giuste modifiche alla legge di bilancio, ma non ha raggiunto gli obiettivi previsti. Ci è parso inadeguato, inefficace. E noi, sempre propositivi al cambiamento quando sediamo al tavolo alla contrattazione, questa volontà di cambiare non l’abbiamo riscontrata nelle istituzioni. Le risposte alle nostre richieste ci sono parse insufficienti e inappropriate.
Il taglio delle pensioni, l’insoddisfacente ripartizione del fondo sanitario nazionale, la difficoltà nella gestione della medicina di prossimità, delle assunzioni del personale sanitario, della stabilizzazione dei colleghi precari e delle giovani leve. Tutto questo ci sembra difficilmente realizzabile allo stato dei fatti dettato dall’attuale finanziaria.
Per questo motivo, pur continuando a credere nel dialogo, riteniamo che sia giunto il momento di concretizzare la nostra posizione di dissenso. E lo facciamo proclamando un’azione che non è una rivalsa politica, ma l’esigenza di tutela di tutti quegli interessi riconducibili al titolo III della Costituzione.
Proseguiremo quindi il nostro percorso di mobilitazione, iniziato ai tavoli delle istituzioni e continuato la scorsa settimana in piazza con la partecipazione alla Manifestazione Nazionale CISL, proclamando ora lo sciopero nazionale dei dirigenti medici, veterinari e sanitari del Servizio Sanitario, indetto per il 18 dicembre insieme ai sindacati Aaroi-Emac, Fassid, Fvm – federazione veterinari e medici.
La partecipazione che ora ci viene richiesta è una partecipazione compatta e coesa. A partire dal giorno in cui incroceremo, nostro malgrado, le braccia e ci asterremo dal lavoro, e che, ricordiamo, sarà solo il 18 dicembre, non essendo per ora previste dalla CISL Medici altre giornate di astensione.
Convogliamo allora le nostre energie, le nostre adesioni, le nostre aspettative in questa giornata.
Sosteniamo la volontà di rivalsa dei nostri diritti, condivisa con l’Intersindacale e finalizzata ad esigere una risposta concreta dal Governo. Una risposta che tuteli la nostra professione e la Sanità tutta.

Il Segretario Generale Nazionale CISL Medici
Dott. Benedetto Magliozzi